venerdì 16 maggio 2008

Si salpa! Alcuni ausilji al Marinajo...

LA PRIMA VOLTA IN BARCA A VELA?
Navigare spinti solo dalla forza del vento, regolare le vele e rendersi conto che la barca si muove in pieno controllo ed armonia con il mare e con la natura è una delle sensazioni più belle che questo sport sa regalare.



Per godersi appieno la navigazione a vela non occorre essere superuomini o superdonne anzi , basta lasciarsi cullare dalle onde ed avere un minimo di idea di cosa accade a bordo e di come comportarsi per rendere la crociera più piacevole.

A differenza di una vacanza tradizionale, per quanto breve, una crociera in barca pone essenzialmente due problematiche:
la relativa mancanza di spazio a bordo e l'obbligo di convivere con altre persone in questi spazi ristretti.

Un poco di educazione reciproca ed un po' di spirito di adattamento risolvono egregiamente il primo problema.

Il secondo invece si risolve seguendo poche regole fondamentali: portare a bordo solo il minimo necessario , evitare le valige rigide impossibili da stivare a bordo, rispettare la privacy altrui e non preoccuparsi se nel bel mezzo della notte
vedete una figura aggirarsi per la barca!

Altro tabù da sfatare è il timore del mal di mare.

Non preoccupatevi!

Nessuno è un buon marinaio se almeno una volta nella sua vita non ha restituito a padre Nettuno ciò che ha mangiato la sera prima.


Fa parte del gioco e nessuno a bordo (forse, ma anche no) vi prenderà in giro, per essere stati male.

COSA METTERE IN VALIGIA
Bene se "dura è la vita del Marinajo", altrettanto non potrà esere il contenitore del suo bagaglio, e sarà quindi una sacca o un borsone di stoffa che si ripiegherà e facilmente si riporrà per essere ripreso solo a fine della crociera.

Guai allo sprovveduto che si presenterà in banchina, bello e pronto per imbarcarsi, con un trolley o una valigia sansonite.... in quel caso in barca sale o lui o la valigia...



L'abbigliamento migliore per affrontare una breve crociera in barca a vela è essenzialmente quello sportivo.

Pantaloni comodi, una maglietta, una felpa ed un giubbino impermeabile anche leggero costituiscono sicuramente la scelta migliore.
Non dimentichiamo però che anche in piena estate le sere al mare possono essere fresche e che l'umidità è sempre in agguato. E' consigliabile portare anche un maglione od un pile leggero.
Può essere utile anche un kay way per ripararsi dal vento e dall’umidità della notte.

Consiglio comunque di portare un sacco a pelo, che sarà utile quando si decide di dormire fuori sotto un tetto di stelle.



In barca si indossano sempre le scarpe. Sono sicuramente necessarie in navigazione ed in manovra.

La coperta infatti può risultare scivolosa e le varie attrezzature presenti sembrano avere una particolare predilezione per i piedi scalzi dei malcapitati camminatori. Onde evitare spiacevoli scivoloni od incontri ravvicinati con stoppers e verricelli vari quindi un buon paio di scarpe sportive è necessario. Se possibile evitiamo le calzature con le suole nere che hanno la pessima abitudine di lasciare delle striature molto difficili da eliminare ( ed ovviamente quelle con i tacchi alti !).

Indispensabili due cappelli, uno di cotone o di paglia per ripararsi dal sole, l’altro di lana per proteggersi dal freddo.

Occhiali scuri (possibilmente con cimetta di sicurezza) ed una buona crema solare (non unta) ad alto fattore di protezione completano la "dotazione" minima per una piacevole crociera.

Non dimentichiamo un telo da spiaggia ed un asciugamano o accappatoio per l’igiene personale.

Sapone marino che inquina meno e consente di risparmiare acqua dolce.

Per chi ha difficoltà a dormire con i rumori di fondo (le barche ne sono piene), si
doti di tappi per orecchie e di mascherine per gli occhi se vuole dormire più a lungo visto che in mare il sole sorge presto, ma se tanto mi da tanto era meglio se restava a terra...

A me mi pare ridicolo...


Come già detto alla nausea, dato che lo spazio a bordo è poco non portate con voi valige rigide. Uno o due borsoni morbidi una volta stipati i propri oggetti personali si ripiegano e si stivano in pochissimo spazio.
Il Cpt. ed i vostri compagni di navigazione ne saranno immensamente grati.

Non dimenticate dell’ottima musica su CD. La barca con il suo impianto regalerà forti emozioni.

USO DELLA TOILETTE DI BORDO

Le barche a vela sono dotate di un wc abbastanza simile nella forma a quello che tutti noi conosciamo ma molto diverso come funzionamento rispetto a quello di casa.



A differenza di quest'ultimo infatti non utilizza uno sciacquone per il suo svuotamento ma una pompa manuale che pesca dall'esterno l'acqua, la spinge nel wc e la scarica sempre all'esterno dello scafo.

Le tubazioni che compongono il sistema hanno, per ragioni di sicurezza, un diametro molto piccolo.

Per questo motivo non bisogna assolutamente gettare carta igienica in abbondanza, assorbenti o quant'altro nel wc, pena un poco piacevole quanto certo intasamento dello stesso.

Le valvole che permettono l'afflusso dell'acqua all'interno del sistema (prese a mare) devono essere sempre chiuse in navigazione per motivi di sicurezza ed aperte solo il tempo necessario anche in porto.

Una valvola lasciata aperta infatti equivale ad una falla nella struttura della barca.
Sarà cura del Cpt. illustrare all'equipaggio il funzionamento del wc ed autorizzarne l'utilizzo durante la navigazione.

Non ci sia timore di chiedere, molto meglio una domanda in più che un bagno allagato o reso inutilizzabile.

ACQUA , DOCCE ED ENERGIA ELETTRICA
Per quanto grande una barca a vela trasporta una quantità limitata di acqua dolce. I serbatoi di una barca a vela contengono dai 300 ai 700 litri di acqua.

Una quantità che può sembrare elevata ma che se utilizzata con un'ottica domestica e non marina scompare in un tempo sorprendentemente breve.

Nelle crociere brevi ciò non è affatto un problema, lo può diventare invece se la permanenza a bordo è più lunga.

Non tutti i porti dispongono infatti di colonnine per il rifornimento idrico e nei mesi estivi l'acqua in mediterraneo è un bene assai raro.

Con un poco di attenzione il problema si risolve: chiudere sempre i rubinetti dei bagni e della cucina, evitare docce "cascate Niagara" ed il gioco è fatto. In poco tempo si impara l’importanza e ne seguiranno docce e rigovernature in mare
(chiaramente quando si è in rada!)

Quando si naviga a vela l'energia a bordo viene fornita da una serie di grandi batterie a 12 volts che alimentano tutti i sistemi della barca.
In porto invece, quando possibile, l'impianto elettrico viene collegato alla normale presa da 220 volts.
A bordo sono presenti delle prese per l'impianto a 220 volts uguali a quelle di casa. Per cui ricaricare telefonini od altri aggeggi moderni non è un problema. Per la ricarica dei telefonini conviene comunque portare la presa dell’accendisigari.

IN NAVIGAZIONE

Quando si naviga la prima volta a vela le sensazioni che si provano sono contrastanti.
Si entra in un mondo completamente diverso da quello in cui viviamo tutti i giorni, il tempo sembra dilatarsi, il rumore meccanico che siamo abituati ad associare alla propulsione scompare eppure la barca si muove.

Eccome se si muove. Cavalca le onde, si inclina, a volte sbanda in maniera che un neofita trova allarmante .

Le barche a vela sono concepite per navigare appoggiate su un fianco. Lo fanno per sfruttare tutta la loro lunghezza in modo da correre più veloci.

La barca sotto ha una zavorra che serve a bilanciare la pressione del vento sulle vele ed ad aumentare il raddrizzamento. Semplicemente più la barca si inclina maggiore è la forza raddrizzante che la zavorra oppone.



Appurato il fatto che se si veleggia si sta inclinati dove sedersi? In "Alto" od in "Basso"? "Sopravento" o "sottovento"?

Il lato "in alto" è sicuramente il più panoramico. Quello "in basso" è il più divertente, si corre vicino all'acqua!!!

Se ci si deve muovere invece, non ci sono storie. Si cammina solo dalla parte "in alto" sopravento e tenendo ben presente l'antica regola tramandataci dai navigatori dei tempi passati. "Una mano per te ed una per la barca!"

Eventuali problemi legati al mal di mare e bisognini (per i maschietti) invece hanno il loro tempio nel lato "in basso" (si piscia a poppa sottovento!!!).

Superati i timori iniziali scoprirete quanto sia rilassante navigare a vela e vi godrete una delle esperienze più suggestive che siano rimaste.

In caso di cattivo tempo o di condizioni proibitive il Cpt. preferisce rimanere in porto piuttosto che sottoporre il proprio equipaggio ad una navigazione stressante.

Nel caso si dovesse verificare questa eventualità non arrabbiatevi per la mancata gita. Fa parte del gioco.

Ovviamente farà parte del gioco anche trovare un pò di "condizioni impegnative" che permetteranno di "velocizzare" i trasferimenti...

QUALCHE PAROLA PER IL MAL DI MARE

Ed eccoci infine alla bestia nera del navigante, il famigerato mal di mare.

La naupatia è causata da uno squilibrio dell'orecchio interno, dove sono alloggiati gli organi demandati al controllo dell'equilibrio.

I movimenti ondulatori della barca mettono in crisi questo organo che, per un sovraccarico sensoriale, invia al cervello dei segnali irregolari. E'questo squilibrio che provoca la nausea.

Si dice che Cristoforo Colombo abbia sofferto di mal di mare, è dato storico che l'ammiraglio Nelson non potesse nemmeno alzarsi dalla sua cuccetta quando era a bordo di una nave.

I sintomi del mal di mare iniziano con una sensazione di malessere generale, e evolvono in una nausea molto forte fino ad arrivare ad una totale spossatezza.

Che rimedio usare?

La tradizione marinara ne è piena.

Mangiare acciughe salate


Bere del succo di limone


Fissare un punto fisso all'orizzonte


Per esperienza si consiglia una serie di regole da seguire.

Evitare di abbuffarsi, evitare i cibi pesanti ed i superalcolici.
Se possibile a colazione prima di un'uscita non bere nulla che abbia a che fare con il latte e fare una colazione con salati.
Coprirsi bene, il freddo è una delle cause scatenanti della naupatia, se possibile dormire una notte in barca in modo da dare all'organismo il tempo di abituarsi allo strano mondo galleggiante su cui si trova.

E’ buona abitudine in barca mangiare poco ma spesso. Esagerate pure con i salatini, acciughe, patatine, sottoli, salamini, formaggi e quant’altro possa essere utile ad uno spuntino a metà mattinata o come aperitivo prima dello spaghetto al profumo di mare.
Questo per quanto riguarda la prevenzione.

In caso di malessere va comunicato immantinente al Cpt. che provvederà a ridurre i compiti a bordo.

Nessuno vi prenderà (quasi) in giro per il vostro malore, tanto l'anima in barca l'abbiamo restituita a Nettuno tutti una volta o l'altra.


Ai primi sintomi cercate di concentrare la vostra attenzione su un compito che vi tenga occupati. Cercate di distogliere la vostra attenzione dall'imminente malessere.

Se invece i sintomi peggiorano sdraiatevi al buio nella parte centrale della barca che è la più stabile. Chiudete gli occhi, respirate a fondo e cercate di dormire. Se sentite la necessità di rigettare, non trattenetevi, peggiorereste solo la situazione. Il più delle volte dopo avere liberato lo stomaco la situazione migliora in breve tempo.

In commercio esistono molti farmaci per curare le nausee da viaggio. L'unico difetto che hanno è che devono essere assunti prima di iniziare la navigazione. Se assunti una volta iniziato l'attacco di mal di mare sono assolutamente inefficaci. Cerottini
o braccialetti possono essere un’altra soluzione. L’unica controindicazione è un po’ di sonnolenza.

Il vero marinajo maledice il mare prima di amarlo.

Come avete visto la barca a vela non è un'astronave popolata da alieni ma uno dei mezzi di trasporto più sicuri, piacevoli e rilassanti che esistano.
Si entra in contatto con la natura, con il vento e con il mare.

Navigando si ritorna a ritmi oramai dimenticati e si assaporano tante piccole cose a cui la quotidianità ci ha reso indifferenti.

Buon Vento!
Cpt. Scammello

1 commento:

Iacopo ha detto...

Parte della Ciurma, Parte della Nave!

yuhuuuuuu!!