giovedì 4 giugno 2009

CAMELLA II - Il Varo 01 giugno A.D. MMIX

E' con orgoglio e somma gioja che posso mostrare le immagini del varo della mia barca... CAMELLA II.

E' di stanza attualmente nella baia di Castiglio mostrando i Colori Nazionali e la solita bandiera pirata.

Ecco di seguito la cronaca e il video della giornata del Varo e il trasferimento da Marina di Pisa a Castiglioncello.



Giornale di Bordo del 01 giugno A.D. MMIX

ore 10.30 - Arrivo a Marina di Pisa presso Nautica 180 e inizio delle operazioni ritocco antivegetativa e di imbraco.

ore 12.00 - La barca tocca l'acqua adagiata lentamente dalla gru di grosso tonnellaggio.

ore 13.15 - Salpiamo da Nautica 180 e iniziamo a discendere l'Arno per accostare alla volta di Castiglioncello.

ore 14.30 - Un vento fresco da N (20-25 kn) quasi in poppa mi fa pensare che si potrebbe iniziare a vedere come se la cava la barchetta con un pò di tela a riva... quindi vado a prua a inferire il Genoa come ausilio al motore.

ore 15.30 - Si vuol provare a mettere entrambe le vele issando anche la randa al fine di suggellare il trasferimento inaugurale con una bella veleggiata visto che il vento non si fa attendere né desiderare.
Do ordine quindi al mì fratello al timone di mettersi prua al vento al fine di poter issare la randa... ... ma non avevo fatto i calcoli di quanto un filo di vento in più potesse complicare la vita a un terrazzano...
All'inizio non si riesce ad andare al vento, poi non avendo mollato la scotta si prende terribilmente a collo mettendoci in cappa scarrocciando al traverso, finchè non appena riesco a portare in testa la penna sento il mì fratello smoccolare che s'è rotta una vela...
...alzo gli occhi e vedo che il genoa si è impigliato con la balumina nel fanalino di via squarciandosi nel fileggiare al vento. L'unica cosa da fare è ammainare subito, riporre nel sacco e portare a casa per le riparazioni.

ore 16.00 - Dopo la fatica per il genoa, visto che il vento oscillava tra poppa e gran lasco penso che lo spi che è a bordo anch'esso possa essere provato, quindi vado a prua a preparare per la nuova vela che ci dovrebbe permettere una buona andatura.
Nel frattempo il mì fratello che a partire da quando eravamo in foce d'Arno diceva di voler fare rotta transitando dalla Meloria, essendo al timone con ordini di rotta ben precisi, decideva autonomamente di modificare la rotta di tre quarte circa navigando per brevi tratti al traverso al fine di passare il più vicino possibile dalla Meloria.

Questo atto deliberato di ammutinamento verrà trattato successivamente e la punizione verrà eseguita non appena nuovamente a bordo.

Infatti nella prima issata di spi, dopo essermi nuovamente raccomandato di tenere la rotta al gran lasco, l'imperizia di timoniere lo porta nuovamente al traverso partendo rovinosamente in straorza sull'issata, spi in acqua, addirittura inizia a fare da spera, costringendo a filare di scotta per farlo svuotare e poterlo recuperare. Il recupero (da parte mia) avviene, ma la scotta di dritta rimane impigliata nel timone, quindi con l'ausilio del mezzo marinajo riesco a liberarla e riarmare il circuito.

ore 16.20 - Dopo cinque minuti di ottima navigazione sotto spi (ma senza tangone che deve essere riparato in quanto il precedente proprietario l'ha lasciato marcire), la penna si strappa e la vela ci vola direttamente sotto la barca, costringendoci a recuprarla da poppa.
Questo incidente non è occorso a causa di nessuno ma solo per la stanchezza del tempo dei materiali.

ore 17.00 - Vedo verso poppa un groppetto che sta montando, pertanto una volta valutata la sua natura passeggera, concludo che è meglio iniziare a ridurre la vela della randa, anche in virtù di voler provare il rullaranda appena restaurato. Funzionamento perfetto! L'unico neo è che dovendo ridurre la vela in andatura controvento, al solito il mì fratello ha perseverato nel non riuscire a mantenere tale rotta, ma in questo caso gli effetti sono veramente trascurabili.

Arriva il groppo e subito dopo Livorno dovendo accostare correggendo la rotta da 195 a 150, ci presentiamo con il vento al lasco ma traverso apparente, che ci porta a considerare di aiutare nuovamente il motore con il fiocco.

ore 18.00 - Poco dopo il traverso di Chioma la salsedine di un'intera giornata di mare, pare iniziare a rendere un pò più marino l'uomo, e le decisioni e il governo dell'imbarcazione diventano a poco a poco più cristiani.
Viene quindi la voglia al mì fratello di spegnere il motore e proseguire di solo fiocco questo bel traverso sotto un sempre bel vento fresco.
GPS alla mano e verifica delle capacità evolutive dello scafo. Di solo fiocco 4 nodi.
Allora da parte mia mi metto a manovrare alla randa, tirandone su meno di un terzo e si passa immediatamente a 5.5/6.2 nodi. Un risultati insperato e ben incoraggiante per iniziare la messa a punto dell'assetto velico generale.

ore 19.00 - arriviamo in porto a Castiglioncello e dal molo di Vinicio i primi turisti ci fotografano per via della bandiera pirata che come da tradizione fa sempre bella mostra di sé (anche in Corsica su Piccolo Cormorano).

Ci viene incontro il Boccia, ma la sicurezza di essere in un porto conosciuto da decenni mi porta fare un'errore colossale: esco dalla canale di boe delle acque profonde, sicuro che il fondale fosse buono anche subito nella vicinanze... invece pianissimo tocchiamo il fondale sabbioso, tanto da dover mettere gente in falchetta a sbandare la barca e uscire di retromarcia imboccando nuovamente il canale, tra i soliti moccoli del Boccia.

Il dazio è stato pagato, le attrezzature testate, i danni fatti e riparati, ma la barca è in porto già pronta a prendere nuovamente il mare. Le bandiere sono al vento.

Della barca abbiamo capito che:
- se sbagli non fa sconti
- è sopra invelata
- a vela fende l'onda con la sicurezza di un barca di categoria superiore, pronta rispondere a un'abile mano...

Buon Vento!
Cpt. Scammello