venerdì 30 maggio 2008

Lampade da tempesta

Si chiamano Lampade da Tempesta, ma sono le classiche lampade a petrolio che da sempre hanno illuminato con quel fascino della luce soffusa e quel velato disperzzo nei confronti dell'energia elettrica...



Questo per dire che nelle tante cose da ricordare di imbarcare occorre sempre prevedere di portarne un paio insieme a una bottiglia di petrolio bianco che potremo stivare in qualsiasi gavone del pozzetto, ma sempre ben rizzato!

Queste luci ci permeteranno non solo di essere indipendenti dall'elettricità di bordo, che come ben sappiamo è un lusso, ma magari di cenare in pozzetto illuminati da una luminara dal sapore d'altri tempi (se si pensa che spesso in pozzetto si sta con le candele da cimitero!!!).

Qindi provvederemo a incidere sulla parte metallica della lampada il nome dell'imbarcazione, del proprietario o qualsiasi alra cosa o persona a noi cara, perchè da tradizione si crede che ci sia una sorta di protezione, una rito benaugurante, e che sia la lampada stessa a esserne protettrice e guida nei marosi e nelle diffcoltà della vita illuminandone la via...



Buon Vento!
Cpt. Scammello

Cambusa - accorgimenti

Ridurre l'ingombro dei cibi da conservare in frigorifero e semplificare la preèarazione delle pietanze è possibile. Alcuni prodotti se posti fori dagli imballaggi originari e messi in vaschette o sacchetti da frigo, limitano anche i puzzi del frigo e le operazioni di pulizia.

CARNE & PESCE
Al pescato o al pollo intero sono preferibili i filetti o i petti e il macinato: cuociono in fretta e sono già puliti.
Inoltre si adattano alle ridotte dimensioni di pentole e tegami e, non avendo scarti hanno un ingombro limitato.

SALUMI & FORMAGGI
Le vaschette di affettati preconfezionati, così come i wursel, mantengono a lungo la freschezza ed eliminano la necessità di mettere mano a tagliere e coltello (e non so se sia un bene...) per il servizio.
Per i formaggi è meglio prediligere quelli secchi, mentre per quelli molli con confezioni richiudibili diporzioni utilizzabili in uno o due giorni dopo l'apertura.

VEGETALI & SPEZIE
Carote e cetrioli ingombrano poco e si conservano per più giorni, viceversa l'insalata sarà di maggior ingombro e di più rapida deperibilità, quindi da reintegrare per le sole quantità consumate giornalmente.

Per cucinare il pesce non possiamo non avere salvia, alloro e rosmarino, quindi avvolti in carta gialla e messi in frigo si conservereanno per settimane.

PRODOTTI A LUNGA CONSERVAZIONE
Alcuni prodotti freschi sono disponibili a lunga conservazione. Tra questi il latte, la majonese e i succhi di frutta, conservabili prima dell'apertura a temperatura ambiente.
Ma sono ottimi all'uso in barca anche gli ingredianti che si prestano sia ad essere consumati caldi che freddi.

E poi patatine, frutta secca, crackers, biscotti, noccioline, caramelle, etc.... tutte minuterie dove spessissimo affondano mani rapaci ad ogni ora del giorno e della notte, specie durante un turno notturno al timone.

La birra e le bevande andranno in frigo solo quelle necessarie al consumo giornaliero, e l'addeto di cambusa provevderà ad avere sempre sotto controllo lo stato delle scorte e delle riserve.

Buon appetito.

Buon Vento!
Cpt. Scammello

lunedì 26 maggio 2008

Isola d'Elba 23-24-25 maggio 2008

Un'altra freccia nella faretra delle esperienze di navigazione è stata aggiunta durante lo scorso week end.

Dovevamo partire in 5... e siamo andati in 3!

Marco e sua moglie Monica non se la sono sentiti (più che altro Monica) di fare una crociera in condizione meteo instabili con vento e mare di scirocco.... Marco sarebbe anche venuto, ma in coscienza ha preferito accondiscendere cavallerescamente e restare a terra con la consorte.

Fatto sta che il contratto di locazione della barca l'avevo già firmato e le condizioni meteo non erano tali da far valere il "bonus meteo" che ci era stato concesso.

Quindi alle ore 17.15 di venerdì 23 maggio 2008 siamo salpati da Etrusca Marina (Scarlino) con l'imbarcazione FIORE (Dufour 385) alla volta di Marciana Marina con orario previsto di arrivo per le 21.30. Poi siamo arrivati un'ora dopo per via che abbiamo mantenuto velocità ridotta di sola vela.

Equipaggio:
Cpt. Scammello
Nikke (1° ufficiale)
Stefano Beltrami (alla prima crociera su cabinato)

Le foto della prima sera le ha fatte Stefano (integrerò quando me le passerà).

GIORNO 1 - 23 maggio: Scarlino - Marciana Marina

Check in dalle ore 15.30 alle ore 17.00 e consegna dell'imbarcazione.

17.15 in rotta per Marciana Marina giocandoci a MORRA il diritto alla cabina armatoriale di prua (con bagno)in un torneo a tre con gironi all'italiana. Vince piuttosto facile Stefano che a morra non perde dall'anno '82 con l'Italia Campione del Mondo.

Stefano appena salpato da Scarlino

Cpt. Scammello - manovre all'albero


19.30 Faccio telefonare a Stefano al Circolo velico di Marciana Marina per farsi asegnare un posto al transito per la notte e dicendogli che arriveremoverso le 21.30-22.00. La tizia risponde: "Ma andiamo a mangiare anche noi a quell'ora!!!" Rosso in viso dalla rabbia e dalla Misoginia che lo denota, Stefano si trattiene facendo notare che abbiamo chiamato solo per informazione, e se non avessero avuto posto che quantomeno ce lo facessero sapere...
... dicono che posto c'è, di ormeggiarsi al pontile verde quando arriviamo. Così facciamo andand in culo alla tipica ospitalità elbana...

22.30 atterraggio a Marciana Marina - Cena, pernotto (acqua e elettricità)

GIORNO 2 - 24 maggio: Marciana Marina - P.to Azzurro

07.30 Salpiamo da Marciana Marina prima dell'apertura del Circolo Velico, e secondo l'antico motto: "Chi non chiede non avrà!" salutiamo gli svedesi vicini d'ormeggio e procediamo per rotta 240° ancora incerti circa la destinazione da raggiungere per via della proveninza del vento che a parte per la Corsica non ci aiuta.
Nello specchio d'acqua a N dell'isola ridossato dai venti meridionali, scendo nel fare un pò di carteggio per definire la destinazione:
CAPRAIA: andata con vento in poppa, ma il ritorno prevede bordeggiare, o nadare a motore che in caso di rinforzo di mare non è consigliabile andare contro mare.
GIGLIO: Si prova a doppiare p.ta Fetovaia per vedere se a S si riesce a far bolina fino al Giglio, ma non è possibile.
BASTIA: Io ci sarei andato.... ma avrei rischiato un ammutinamento, in quanto voleva dire 60 NM il giorno successivo per rientrare.

10.00 All'altezza di Capo S.Andrea si presenta sig. Scirocco con il suo zaino di rompimento di palle... direzione SE pieno. Intensità 30 kn con raffiche a 35.
Insieme sipresenta anche l'amico del sig. Scirocco, ovvero Mr. Mal di Mare, che si butta prima addosso a Stefano e poi a Nikke. Questo complica le cose specialemnte dovendo prendere una mano di terzaroli.

Stefano con mal di mare


11.30 Abbiamo già capito da un bel pezzo che non ce la facciamo a doppiare nè p.ta Polveraia nè p.ta Fetovaia senza bordeggiare, e Mr. Mal di Mare soprattutto su Stefano pare avere parecchio ascendente riducendolo in uno stato di apatia, che diventerà totale da lì a poco per via dell'aumentare del mare a quasi 2 mt. d'onda.

Stefano sempre peggio...

...e peggio!


12.30 Occorre fare i bordi lunghi, e pertanto ci si deve scosatre 10-12 NM dalla costa... e vediamo chiaramente le case a Macinaggio e Bastia. Il vento rinforza e il mare pure.

Bolina scirocco 30kn

Cpt. Scammello al riposo con Nikke al timone (la barca era sbandata così come si vede dalla foto)

Nikke al timone


13.30 Il vento cala sui 25-28 kn ma poco rafficato, tanto da ritornare a rimettere a riva tutta la vela, e constatando lo stato di Stefano e Nikke si decide entrare a Marina di Campo.

Cpt. Scammello e Nikke al governo


14.00 Arriviamo al traverso dell'insenatura, la imbocchiamo telfonando per sentire la disponibilità di un posto al transito.... CHIUSO! Non ci sono posti al transito per via di lavori in corso al marina. O si resta alla fonda o si prosegue per P.to Azzurro. Ovviamente l'equipaggio in quello stato ha preferito stringere i denti fino a P.to Azzurro piuttosto che la paura di continuare a stare male per una nottata cullata dall'onda di scirocco.

Nikke al timone di gran lasco scirocco 28 kn


16.25 arrivo a P.to Azzurro, com la massima gentilezza ci vengono a fare assistenza all'ormeggioe ci offrono un ormeggio centrale alla piazzetta del paese che ci permette di cenare in pozzetto e assistere al concerto della festa che c'era in piazza comodamente spaparanzati a cena.

Arrivo a P.to Azzurro

Vista dall'ormeggio

FIORE (la barca) ormeggiata a P.to Azzurro


GIORNO 3 - 25 maggio: P.to Azzurro - Scarlino

10.30 salpiamo da P.to Azzurro dopo essersi ben riposati in quanto la traversata per il ritorno è breve. Facciamo bolina verso l'isolotto di Cerboli per poi avere un solo bordo verso il golfo di Follonica.

Nikke alle manovre


11.30 un groppo con temporale e colpi di vento ci sorprende costringendoci a due mani di terzaroli con raffiche ai 38 kn. Dura per circa 45 minuti e lascido dietro di sè praticamente bonaccia, costringendoci a accendere il motore per proseguire.

12.30 Ci avviciniamo a Cerboli doppiandola da sottovento.

Cerboli








13.30 Entriamo nel golfo di Follonica dove c'è sempre un bel vento 22-28 kn sempre di scirocco ma teso e costante che ci permette di fare gli ultimi bordi belli tirati e sbandati con tutte le vele a riva.

16.30 atterriamo a Etrusca Marina espletando controllo GdF, sbarco, riconsegna imbarcazione e Check-Out.

19.45 Arrivo a Castiglio che ci fa sentire il conforto e il calore del ritorno a casa.

CASTIGLIO!!!


Una bella esperienza, una bella crociera.

Abbiamo un pò più di esperienza e altri elementi in più per una buona pianificazione della prossima crociera.

Corsica ASPETTACI!!!

Buon Vento!
Cpt. Scammello

sabato 17 maggio 2008

Capo Horn & Friends...

Navigare il Drake's Passage... I CONFINI DEL MONDO!

Nella voglia di pianificare Viaggi & Avventure per mare sulle orme della "Goloden Era", mi ero ripromesso di valutare la possibilità di fare l'incontro con gli "Amici del Capo" nel corso del 2009.

Non pare così immediato pianificare una "vacanza" di questo genere, non si può dire: "prendo e parto!". Il rischio sarebbe quello di andare a ingrassare i pesci...

Ciononostante la rotta c'è, e c'è pure la barca (italiana) con skipper pratico del tratto di mare, sulla quale andare all'avventura.



Si salpa da Ushuaia per il Canale di Beagle per arrivare a fare conoscenza con sua maestà l'Oceano Pacifico. Che non è poi sempre così calmo.

Ushuaia


Canale di Beagle



Ghiacciaio di Darwin



Durante il periplo del continente, dovendo doppiare Capo Horn per passare da un oceano all'altro, era consuetudine stimare i gradi di latitudine dalla forza dei venti: ci si arrischiava ad oltrepassare i 30 FISCHIANTI per arrivare ai 40 RUGGENTI e finire nei 50 URLANTI. "Gli Amici del Capo!"

La "disciplina" del vento a Ushuaia



I naufragi famosi avvenuti al largo o sulle coste della Patagonia non si contano, e oggi delle gloriose navi del passato non restano che relitti. Le carcasse metalliche dei bastimenti si sono trasformate in un'attrazione per turisti, come quella del veliero Kantly sulla spiaggia di Punta Loyola, presso Rio Gallegos.




E più a sud? Oltre Capo Horn ci sono le acque più tempestose di tutti i mari, quelle del canale di Drake, dove i cicloni dell'oceano australe fanno il giro del mondo senza incontrare terre emerse sul loro cammino, avvitandosi su se stessi come cavatappi...

Drake's Passage




Ci stiamo riflettendo, ci stiamo organizzando: fra qualche decina di mesi speriamo di essere pronti...

Buon Vento!
Cpt. Scammello

venerdì 16 maggio 2008

PERIPLO CORSICA 13-22 giugno A.D. MMVIII

Il 13 giugno dell'anno 2008 salperemo da Portovenere per una crociera in Corsica che ne prevede il periplo in 10 giorni di navigazione.

La rotta di base l'ho già fatta. Eventuali variazioni occorreranno sulla base di condizioni meteomarine e /o imprevisti.

La pianificazione di navigazione di ciascun giorno così come sotto riportata prevede una navigazione velocità costante di 6 nodi e senza soste fino al porto di atterraggio.

Avendo i tempi complessivi di navigazione gestiremo i tragitti con il massimo delle informazioni di rotta possibili.

L'equipaggio:

Cpt. Scammello
Nikke
Joey
Tangorfopper
Panciotto
AleBat

Con l'ausiluio dei poderosi mezzi informatici aggiorneremo il tragitto percorso in tempo reale interfaciato su cartografia satellitare, e potrà essere seguito sul blog di Panciotto DECIMO LIVELLO.



Giorno 1 - 13 giugno
Salpare da P.to Venere entro le ore 16.00 del 13 giugno
87.38 NM di traversata
Atterraggio a St. Florent alle ore 06.34 del 14 giugno
14h 34'

Giorno 2 - 14 giugno
Salpare da St. Florent entro le ore 15.00
31.74 NM
Atterraggio a Calvi alle ore 20.17
5h 17'

Giorno 3 - 15 giugno
Salpare da Calvi entro le ore 10.30
41.15 NM
Atterraggio a Cargese alle ore 17.22
6h 52'

Giorno 4 - 16 giugno
Salpare da Cargese entro le ore 07.30
66.16 NM
Atterraggio a Bonifacio alle ore 18.32
11h 02'

Giorno 5 - 17 giugno
Salpare da Bonifacio entro le ore 12.30
9.15 NM
Atterraggio a St. Teresa di Gallura alle ore 14.01
1h 31'

Giorno 6 - 18 giugno
Salpare da St. Teresa di Gallura entro le ore 07.00
23.92 NM
Atterraggio a Caprera Cala Garibaldi alle ore 10.59
3h 59'

Giorno 7 - 19 giugno
Salpare da Caprera Cala Garibaldi entro le ore 06.30
37.02 NM
Atterraggio a P.to Vecchio alle ore 12.40
6h 10'

Giorno 8 - 20 giugno
Salpare da P.to Vecchio entro le ore 07.00
74.83 NM
Atterraggio a Bastia alle ore 19.28
12h 28'

Giorno 9 - 21 giugno
Salpare da Bastia entro le ore 11.30
28.61 NM
Atterraggio a Capraia alle ore 16.16
4h 46'

Giorno 10 - 22 giugno
Salpare da Capraia entro le ore 07.00
60.30 NM
Atterraggio a P.to Venere alle ore 17.03
10h 03'

Per ogni giorno è riassunta la distanza complessiva e il tempo complessivo di trasferimento nell'ipotesi che non venissero effettuate soste durante la rotta. Tali indicazioni permettono di ottenere l'ora di arrivo precisa sulla base del tempo trascorso in ciascuna sosta.

Buon Vento!
Cpt. Scammello

Si salpa! Alcuni ausilji al Marinajo...

LA PRIMA VOLTA IN BARCA A VELA?
Navigare spinti solo dalla forza del vento, regolare le vele e rendersi conto che la barca si muove in pieno controllo ed armonia con il mare e con la natura è una delle sensazioni più belle che questo sport sa regalare.



Per godersi appieno la navigazione a vela non occorre essere superuomini o superdonne anzi , basta lasciarsi cullare dalle onde ed avere un minimo di idea di cosa accade a bordo e di come comportarsi per rendere la crociera più piacevole.

A differenza di una vacanza tradizionale, per quanto breve, una crociera in barca pone essenzialmente due problematiche:
la relativa mancanza di spazio a bordo e l'obbligo di convivere con altre persone in questi spazi ristretti.

Un poco di educazione reciproca ed un po' di spirito di adattamento risolvono egregiamente il primo problema.

Il secondo invece si risolve seguendo poche regole fondamentali: portare a bordo solo il minimo necessario , evitare le valige rigide impossibili da stivare a bordo, rispettare la privacy altrui e non preoccuparsi se nel bel mezzo della notte
vedete una figura aggirarsi per la barca!

Altro tabù da sfatare è il timore del mal di mare.

Non preoccupatevi!

Nessuno è un buon marinaio se almeno una volta nella sua vita non ha restituito a padre Nettuno ciò che ha mangiato la sera prima.


Fa parte del gioco e nessuno a bordo (forse, ma anche no) vi prenderà in giro, per essere stati male.

COSA METTERE IN VALIGIA
Bene se "dura è la vita del Marinajo", altrettanto non potrà esere il contenitore del suo bagaglio, e sarà quindi una sacca o un borsone di stoffa che si ripiegherà e facilmente si riporrà per essere ripreso solo a fine della crociera.

Guai allo sprovveduto che si presenterà in banchina, bello e pronto per imbarcarsi, con un trolley o una valigia sansonite.... in quel caso in barca sale o lui o la valigia...



L'abbigliamento migliore per affrontare una breve crociera in barca a vela è essenzialmente quello sportivo.

Pantaloni comodi, una maglietta, una felpa ed un giubbino impermeabile anche leggero costituiscono sicuramente la scelta migliore.
Non dimentichiamo però che anche in piena estate le sere al mare possono essere fresche e che l'umidità è sempre in agguato. E' consigliabile portare anche un maglione od un pile leggero.
Può essere utile anche un kay way per ripararsi dal vento e dall’umidità della notte.

Consiglio comunque di portare un sacco a pelo, che sarà utile quando si decide di dormire fuori sotto un tetto di stelle.



In barca si indossano sempre le scarpe. Sono sicuramente necessarie in navigazione ed in manovra.

La coperta infatti può risultare scivolosa e le varie attrezzature presenti sembrano avere una particolare predilezione per i piedi scalzi dei malcapitati camminatori. Onde evitare spiacevoli scivoloni od incontri ravvicinati con stoppers e verricelli vari quindi un buon paio di scarpe sportive è necessario. Se possibile evitiamo le calzature con le suole nere che hanno la pessima abitudine di lasciare delle striature molto difficili da eliminare ( ed ovviamente quelle con i tacchi alti !).

Indispensabili due cappelli, uno di cotone o di paglia per ripararsi dal sole, l’altro di lana per proteggersi dal freddo.

Occhiali scuri (possibilmente con cimetta di sicurezza) ed una buona crema solare (non unta) ad alto fattore di protezione completano la "dotazione" minima per una piacevole crociera.

Non dimentichiamo un telo da spiaggia ed un asciugamano o accappatoio per l’igiene personale.

Sapone marino che inquina meno e consente di risparmiare acqua dolce.

Per chi ha difficoltà a dormire con i rumori di fondo (le barche ne sono piene), si
doti di tappi per orecchie e di mascherine per gli occhi se vuole dormire più a lungo visto che in mare il sole sorge presto, ma se tanto mi da tanto era meglio se restava a terra...

A me mi pare ridicolo...


Come già detto alla nausea, dato che lo spazio a bordo è poco non portate con voi valige rigide. Uno o due borsoni morbidi una volta stipati i propri oggetti personali si ripiegano e si stivano in pochissimo spazio.
Il Cpt. ed i vostri compagni di navigazione ne saranno immensamente grati.

Non dimenticate dell’ottima musica su CD. La barca con il suo impianto regalerà forti emozioni.

USO DELLA TOILETTE DI BORDO

Le barche a vela sono dotate di un wc abbastanza simile nella forma a quello che tutti noi conosciamo ma molto diverso come funzionamento rispetto a quello di casa.



A differenza di quest'ultimo infatti non utilizza uno sciacquone per il suo svuotamento ma una pompa manuale che pesca dall'esterno l'acqua, la spinge nel wc e la scarica sempre all'esterno dello scafo.

Le tubazioni che compongono il sistema hanno, per ragioni di sicurezza, un diametro molto piccolo.

Per questo motivo non bisogna assolutamente gettare carta igienica in abbondanza, assorbenti o quant'altro nel wc, pena un poco piacevole quanto certo intasamento dello stesso.

Le valvole che permettono l'afflusso dell'acqua all'interno del sistema (prese a mare) devono essere sempre chiuse in navigazione per motivi di sicurezza ed aperte solo il tempo necessario anche in porto.

Una valvola lasciata aperta infatti equivale ad una falla nella struttura della barca.
Sarà cura del Cpt. illustrare all'equipaggio il funzionamento del wc ed autorizzarne l'utilizzo durante la navigazione.

Non ci sia timore di chiedere, molto meglio una domanda in più che un bagno allagato o reso inutilizzabile.

ACQUA , DOCCE ED ENERGIA ELETTRICA
Per quanto grande una barca a vela trasporta una quantità limitata di acqua dolce. I serbatoi di una barca a vela contengono dai 300 ai 700 litri di acqua.

Una quantità che può sembrare elevata ma che se utilizzata con un'ottica domestica e non marina scompare in un tempo sorprendentemente breve.

Nelle crociere brevi ciò non è affatto un problema, lo può diventare invece se la permanenza a bordo è più lunga.

Non tutti i porti dispongono infatti di colonnine per il rifornimento idrico e nei mesi estivi l'acqua in mediterraneo è un bene assai raro.

Con un poco di attenzione il problema si risolve: chiudere sempre i rubinetti dei bagni e della cucina, evitare docce "cascate Niagara" ed il gioco è fatto. In poco tempo si impara l’importanza e ne seguiranno docce e rigovernature in mare
(chiaramente quando si è in rada!)

Quando si naviga a vela l'energia a bordo viene fornita da una serie di grandi batterie a 12 volts che alimentano tutti i sistemi della barca.
In porto invece, quando possibile, l'impianto elettrico viene collegato alla normale presa da 220 volts.
A bordo sono presenti delle prese per l'impianto a 220 volts uguali a quelle di casa. Per cui ricaricare telefonini od altri aggeggi moderni non è un problema. Per la ricarica dei telefonini conviene comunque portare la presa dell’accendisigari.

IN NAVIGAZIONE

Quando si naviga la prima volta a vela le sensazioni che si provano sono contrastanti.
Si entra in un mondo completamente diverso da quello in cui viviamo tutti i giorni, il tempo sembra dilatarsi, il rumore meccanico che siamo abituati ad associare alla propulsione scompare eppure la barca si muove.

Eccome se si muove. Cavalca le onde, si inclina, a volte sbanda in maniera che un neofita trova allarmante .

Le barche a vela sono concepite per navigare appoggiate su un fianco. Lo fanno per sfruttare tutta la loro lunghezza in modo da correre più veloci.

La barca sotto ha una zavorra che serve a bilanciare la pressione del vento sulle vele ed ad aumentare il raddrizzamento. Semplicemente più la barca si inclina maggiore è la forza raddrizzante che la zavorra oppone.



Appurato il fatto che se si veleggia si sta inclinati dove sedersi? In "Alto" od in "Basso"? "Sopravento" o "sottovento"?

Il lato "in alto" è sicuramente il più panoramico. Quello "in basso" è il più divertente, si corre vicino all'acqua!!!

Se ci si deve muovere invece, non ci sono storie. Si cammina solo dalla parte "in alto" sopravento e tenendo ben presente l'antica regola tramandataci dai navigatori dei tempi passati. "Una mano per te ed una per la barca!"

Eventuali problemi legati al mal di mare e bisognini (per i maschietti) invece hanno il loro tempio nel lato "in basso" (si piscia a poppa sottovento!!!).

Superati i timori iniziali scoprirete quanto sia rilassante navigare a vela e vi godrete una delle esperienze più suggestive che siano rimaste.

In caso di cattivo tempo o di condizioni proibitive il Cpt. preferisce rimanere in porto piuttosto che sottoporre il proprio equipaggio ad una navigazione stressante.

Nel caso si dovesse verificare questa eventualità non arrabbiatevi per la mancata gita. Fa parte del gioco.

Ovviamente farà parte del gioco anche trovare un pò di "condizioni impegnative" che permetteranno di "velocizzare" i trasferimenti...

QUALCHE PAROLA PER IL MAL DI MARE

Ed eccoci infine alla bestia nera del navigante, il famigerato mal di mare.

La naupatia è causata da uno squilibrio dell'orecchio interno, dove sono alloggiati gli organi demandati al controllo dell'equilibrio.

I movimenti ondulatori della barca mettono in crisi questo organo che, per un sovraccarico sensoriale, invia al cervello dei segnali irregolari. E'questo squilibrio che provoca la nausea.

Si dice che Cristoforo Colombo abbia sofferto di mal di mare, è dato storico che l'ammiraglio Nelson non potesse nemmeno alzarsi dalla sua cuccetta quando era a bordo di una nave.

I sintomi del mal di mare iniziano con una sensazione di malessere generale, e evolvono in una nausea molto forte fino ad arrivare ad una totale spossatezza.

Che rimedio usare?

La tradizione marinara ne è piena.

Mangiare acciughe salate


Bere del succo di limone


Fissare un punto fisso all'orizzonte


Per esperienza si consiglia una serie di regole da seguire.

Evitare di abbuffarsi, evitare i cibi pesanti ed i superalcolici.
Se possibile a colazione prima di un'uscita non bere nulla che abbia a che fare con il latte e fare una colazione con salati.
Coprirsi bene, il freddo è una delle cause scatenanti della naupatia, se possibile dormire una notte in barca in modo da dare all'organismo il tempo di abituarsi allo strano mondo galleggiante su cui si trova.

E’ buona abitudine in barca mangiare poco ma spesso. Esagerate pure con i salatini, acciughe, patatine, sottoli, salamini, formaggi e quant’altro possa essere utile ad uno spuntino a metà mattinata o come aperitivo prima dello spaghetto al profumo di mare.
Questo per quanto riguarda la prevenzione.

In caso di malessere va comunicato immantinente al Cpt. che provvederà a ridurre i compiti a bordo.

Nessuno vi prenderà (quasi) in giro per il vostro malore, tanto l'anima in barca l'abbiamo restituita a Nettuno tutti una volta o l'altra.


Ai primi sintomi cercate di concentrare la vostra attenzione su un compito che vi tenga occupati. Cercate di distogliere la vostra attenzione dall'imminente malessere.

Se invece i sintomi peggiorano sdraiatevi al buio nella parte centrale della barca che è la più stabile. Chiudete gli occhi, respirate a fondo e cercate di dormire. Se sentite la necessità di rigettare, non trattenetevi, peggiorereste solo la situazione. Il più delle volte dopo avere liberato lo stomaco la situazione migliora in breve tempo.

In commercio esistono molti farmaci per curare le nausee da viaggio. L'unico difetto che hanno è che devono essere assunti prima di iniziare la navigazione. Se assunti una volta iniziato l'attacco di mal di mare sono assolutamente inefficaci. Cerottini
o braccialetti possono essere un’altra soluzione. L’unica controindicazione è un po’ di sonnolenza.

Il vero marinajo maledice il mare prima di amarlo.

Come avete visto la barca a vela non è un'astronave popolata da alieni ma uno dei mezzi di trasporto più sicuri, piacevoli e rilassanti che esistano.
Si entra in contatto con la natura, con il vento e con il mare.

Navigando si ritorna a ritmi oramai dimenticati e si assaporano tante piccole cose a cui la quotidianità ci ha reso indifferenti.

Buon Vento!
Cpt. Scammello

lunedì 5 maggio 2008

Al comando... un "Despota" illuminato!

Quella della navigazione è un'attività complessa che per essere condotta in maniera sicura richiede conoscenze tecniche ed esperienza.

Per questo la figura del Capitano, a bordo di qualsiasi barca rimane centrale.

E' a lui che la legge affida ogni responsabilità ed è sempre lui che risponde, anche penalmente, in caso di incidenti.



E' naturale quindi che sia il Capitano a decidere tempi e modi della navigazione, gli scali da effettuare, e anche le misure di sicurezza per garantire l'incolumità dell'equipaggio, non ultimo l'utilizzo del giubbotto di salvataggio.

Naturalmente questo "potere" deve essere esercitato in modo sereno, suggerendo senza imporre e sempre consultando (se possibile) tutto l'equipaggio.



Buon Vento!
Cpt. Scammello

E' il momento di andar per mare!!!

Se per noi marinaji l'andare per mare non fosse una vera passione, dividere spazi fisici ridotti con sconosciuti potrebbe diventare un problema. A chi non è capitato di sentire un certo imbarazzo nel dividere il tavolo di una trattoria o del ristorante del treno con altre persone?
Eppure in barca l'imbarazzo c'è raramente. La barca è un luogo dove le barriere tra individui cadono. Non a caso abordo ci si da del tu (tranne al Cpt.) con persone mai viste e viene spontaneo collaborare in tutto, sia nelle manovre sia nei compiti più difficli.


NAVIGARE DI NOTTE

Sono diverse le condizioni quando si naviga giorno e notte. lo scalo di arrivo è piuttosto distante quindi la vita di bordo va organizzata 24 ore su 24.

La vita cittadina ci ha abituati a dormire la notte e di giorno svolgere altre attività. In barca ci si deve abituare a superare l'abitudine del nostro corpo a considerare la notte dedicata al riposo.
La barca naviga ininterrottamente quindi non c'è sosta in tutto ciò che è necessario per la sua conduzione: turni di guardia e di timone, carteggio, etc..

Tutto questo prima o poi fa assaporare il fascino del viaggio d'alto mare.


LA NAVIGAZIONE COSTIERA
Non avrà il fascino0 del mare aperto, ma la navigazione costiera è di gran lunga la più praticata dai velisti, se non altro per motivi di opportunità e comodità.

La bellezza del paesaggio costiero che abbiamo la fortuna di avere nel nostro mare e delle isole, con lunghi tratti di litorale raggiungibili solo via mare, meritano di essere ammirati il più vicino possibile.

Ma non per questo si deve pensare che la navigazione lungo costa rispetto a quella d'altura si da considerarsi "minore", più facile, ovvero alla portata di tutti.
Anzi, è proprio quella che spesso mette a dura prova le abilità e le conoscenze del Capitano, per il quale si sa che il principale nemico è la terraferma.

Non a caso questo tipo di navigazione è il vero battesimo del Marinajo , il momento in cui ci si affranca dalla riva per intraprendere un percorso dov'è necessario mettere a frutto le nozioni apprese su libri e manuali e soprattutto in tante esercitazioni praticate a bordo.

E così non appena il profilo della riva scorre quasi uniforme osservato da lontano, ecco che occore iniziare a valutare la distanza percorsa, sapere leggere le indicazioni dei portolani, seguire e annotare la rotta sulla carta, tenere conto delle correnti, interpretare i segni premonitori del meteo, eseguire il punto nave e naturalmente mantenere la barca sotto controllo e le sue regolazioni. Insomma Navigare!

Certo che gli attuali strumenti di navigazione come Gps e Chartplotter "rischia" di rendere tutto molto semplice. Ma pensare, per esempio, pigiare un solo bottone per conoscere il punto nave è UNA FALSA SICUREZZA CHE PRODUCE CATTIVI MARINAJI.
E il rischio di trovarsi perduti alla prima avaria.

Ben vengano a bordo le strumentazioni, ma senza sbarcare l'Arte del Navigare!



IN RADA
Nella sosta all'ancora in una rada lontana da cetri abitati si vive a bordo quasi come si fosse in navigazione.
Qualcuno si ingegna a pescare per alimentare l'equipaggio, qualcun altro sfrutta il tempo libero per leggere o ascoltare musica.

La barca bena stabile grazie alla sua ancora rende i compiti dell'equipaggio ridotti al minimo, ma vcertamente tutti sanno che la situazione può cambiare all'improvviso e che può essere necessario lasciare l'ormeggio e andarsene, a causa del peggioramento del tempo.
per questo la regola nella permanenza in rada quella di non allontanarsi molto dalla barca per poter essere richiamati a bordo. Per questo chi si allontana dovrà SEMPRE portare con se almeno uno tra: telefonino, VHF portatile o altri apparecchi radiofonici per la comunicazione.


MALA TEMPORA
Un pò di vento forte e mare mosso nel corso di una vacanza di alcuni giorni si deve mettere in conto.


Col peggiorare delle condizioni metereologiche le regole a bordo diventano più rigide.
L'uso dei giubbotti salvagente non va visto male, ma come una necessità. Lo stesso per le cinture di sicurezza sempre collegate con la Life-Line quando andiamo a fare interventi a prua o al piede d'albero.

Sottocoperta la vita peggiora decisamente e ogni operazione diventa difficile, anche le più semplici come vestirsi o cucinare.

Gli oblò saranno TUTTI serrati, gli oggetti ben rizzati e i pesi a bordo ben disposti.

L'aria nella cabine diventerà viziata e occorrerà adattarsi e rispettare rigidamente gli ordini del Capitano.

Malgrado tutta la volontà il nostro corpo si sentirà sempre peggio (e non aiuta aver bevuto caffè e alcolici o fumare): ecco il mal di mare!
Se questo può consolare di mal di mare non è mai morto nessuno, ma del sopraggiungere dei sintomi di malessere dovrà essere tempesetivamente informato il Capitano per limtarne i compiti a bordo, magari fargli fare al massimo dei turni di timone, sempre che non sia in uno stato di apatia tale da essere comunque rischioso.

Così come arriva il mal di mare se ne va, e il maltempo con lui. Specie nella bella stagione il repentino peggioramente è seguito da un altrettanto rapido rasserenamento che permetterà di riprendere una serena navigazione sorseggiando RUM ai piedi di un tramonto dai mille colori.


Buon Vento!
Cpt. Scammello