lunedì 22 settembre 2008

21 Set. 2008 - Visita alla Nave Scuola Amerigo Vespucci

Io e Marinajo Hugh siamo andati domenica a fare visita alla più spettacolare nave della nostra flotta militare... la Nave Scuola Amerigo Vespucci.

Ogni pezzo trasuda di arte marinaresca e di storia della navigazione. Gli ottoni, le manovre, il sartiame...

Le foto sapranno parlare meglio di me.

















































Buon Vento!
Cpt. Scammello

giovedì 18 settembre 2008

L'Ammiraglio Straulino: Un Eroe del XIX sec. - Un grande Uomo di Mare

Dalla Gazzetta dello Sport del 29 luglio 1952, ecco la cronaca scritta da Bruno Ziravello (il decano dei giornalisti italiani di vela, recentemente scomparso), allora inviato ad Helsinki.

"... Sin dalla partenza l'americano aveva cercato di porsi in scia degli italiani. Il nostro equipaggio cercava di bordeggiare solo; evidentemente i nostri cercavano di studiare un piano per far fare all'americano una partenza arretrata. Infatti i due italiani si staccavano dalla linea di partenza tanto che l'americano, spaventato dal poco tempo che mancava al via, ritornava verso la boa.
Straulino e Rode,
calcolando il tempo alla frazione di secondo, proseguivano per girare poco dopo e arrivare sulla boa come fulmine al vento di tutti mentre l'americano "sventato" dalle altre vele era costretto a girare, unico, con le mura a sinistra... Straulino a meta' lato e' al secondo posto e alla prima boa e' staccato dal canadese che e' primo, di oltre un minuto. L'americano passa dal 20' al 15' e ben sapendo che nei lati di vento largo il suo scafo e' molto piu' veloce del "Merope", la posizione del nostro equipaggio non e' delle piu' tranquille... Sulla boa di lasco, l'americano e' sempre 15', ma una virata larga e compiacente del cubano lo fa passare all'8'.
Alla boa di bolina il canadese ha oltre un minuto di vantaggio sul nostro scafo... Visto che il canadese insiste nel bordo verso terra, gli italiani virano anche per controllare l'americano che nel frattempo bordeggiava da solo verso il largo... Gli italiani controllano gli americani e si dirigono al largo: Straulino ormai ha visto partita vinta, all'incrocio delle due barche gli italiani sono in testa di oltre 500 metri mentre l'americano e' sempre in ottava posizione. Nel secondo giro non cambia nulla... Sulla boa di arrivo un centinaio di imbarcazioni e la nostra nave "Proteo" attendono i vittoriosi... "



(ndr) La pagina include anche un altro Eroe, Edoardo Mangiarotti, grande spadista e Uomo d'Onore, ma che tratteremo in un apposito post in futuro.

Oggi intendo celebrare uno dei più grandi Uomini di Mare di tutti i tempi riportando alcune pubblicazioni biografiche dell'Ammiraglio. Si rimanda anche al sito www.straulino.it


(Testo riportato dall'articolo pubblicato su Blumag n.2/2008 a firma di Giuliano Gallo)

[...] Ma soprattutto la vela italiana, la marineria italiana, non hanno mai più trovato un uomo come Agostino Straulino. Uno nato per correre sul mare, nato per vincere.
Un prodigioso impasto di tenacia e sensibilità, di durezza e passione. Uno che quando nel '65 gli viene affidato il comando dell'Amerigo Vespucci, fa compiere alla nave alcune delle più memorabili imprese che si ricordino: l'uscita a vela dal porto di Taranto, il passaggio sotto i ponti di Kiel dopo aver smontato gran parte degli alberi, tanto per citarne un paio.



Ma a prezzo di una vera falcidie nei ranghi dell'equipaggio di allievi: "Si andava sempre a vela anche quando non c'era vento" sintetizza ironico Bruto Garampi, allora secondo del Vespucci. Vuol dire per l'equipaggio salire a riva di giorno e di notte, ammainare e issare le vele come se si fosse su una deriva.



E quando un gruppo di allievi si presenta dal comandante per lamentarsi della durezza della vita di bordo, lui li ascolta in silenzio.
Poi dice: "E' vero, siete un pò deboli, avete bisogno di rinforzare imuscoli... allora facciamo così: quando c'è bonaccia mettiamo in mare le lance, e voi trainate la nave a remi..."

Alla fine della crociera una trentina di poveri cristi decideranno di mollare la divisa. Se questa era la Marina, meglio un posto in banca.



Il problema è che Agostino Straulino applica lastessa durezza prima di tutti a se stesso. "Quando si è in condizioni di particolare difficoltà il marinaio deve pensare a cavarsela da solo", è il suo credo.

Lo ricordano bene i giovani ufficiali destinati al primo imbarco sul CORSARO II, splendido yawl che la Marina spedisce, al comando di Straulino, fino a Honolulu.


Due oceani, otto mesi per mare su una barca tutta da collaudare.

Burrasche, rotture, poca acqua, sempre in coperta a cambiare vele. Con beffa finale: a San Diego, in California, prima di abbandonare la barca il Comandante ordina che venga smontata tutta, fino all'ultimo bullone: Giancarlo Basile, l'ufficiale incaricato di riportarla in Italia, si trova davanti lo scafo nudo.
"Ci abbiamo messo un mese per rimontarla...", ricorda oggi. "Ma alla fine la conoscevamo come se l'avessimo costruita noi".

Chi ha navigato con lui, anche una sola volta, anche per poche ore, conserva il ricordo come una reliquia. E dopo anni regala a chiunque voglia sentirlo un aneddoto su "com'era" il Comandante.

Le sue astuzie di vecchio regatante, ad esempio: come quella volta in Sardegna, quando la barca di Straulino viaggiava a pochi metri da una timonata da un tedesco, senza riuscire a superarla. "Ecco - aveva sussurrato l'Ammiraglio a suoi uomini - Vedete che il timoniere sta mangiando un panino? Ai suoi piedi, in pozzetto, ha messo una lattina di birra. Fra poco si chinerà per prenderla e farsi una bevuta, perchè il panino gli ha messo sete. Bene sarà in quel momento che noi vireremo e lo passeremo..." E naturalmente era andata proprio così. Perchè per lui la vita è sempre una gara, e le gare bisogna vincerle. In mare soprattutto ma non solo.
[...]

Difficile dire se per l'Ammiraglio sia stato più importante andar per mare o andarci per vincere. Lui la spiega così: "E' sul mare che acquisto tutta la mia sicurezza, è sul mare che comincio veramente a esistere. Mi sarebbe piaciuto fare il navigatore, scoprire rotte sconosciute. Avrei voluto essere Ulisse, o Amundsen, o uno di quei Capitani coraggiosi che si avventuravano al Nord su scafi che oggi non sarebbero adatti nemmeno per un traghetto. Ma sono nato in questo secolo, ormai il mare è un libro aperto, non ci sono più rotte da seguire. E allora pur di stare sul mare, decisi di gareggiare a vela".

Pur di stare sul mare. E non importa quale mare sia: quello incontaminato delle "sue" isole dalmate, dove ha imparato da bambino a navigare, o quello malinconico e senza vita della costa laziale, dove terrà il Kerkyra III, la sua vecchia Alpa, negli ultimi anni.

Alla foce del Tevere, lungo quelle acque fangose dovela corrente trascina rami d'albero e cani morti, Agostino Straulino ha continuato a cercare fino che ha potuto la sua passione. Ha quasi ottant'anni, ma è convinto che la sua barca abbia ancora bisogno delle sue cure. O forse è lui che ha bisogno di accarezzarla un pò.

Così scivola piano dal letto alle cinque di mattina, quando ancora è buio pesto. Ada, sua moglie, dorme inconsapevole. esce di casa sale in macchina e corre a Fiumara.
Traffica un pò sulla barca, riordina quello che è già perfettamente in ordine. poi risale in macchina, torna in macchina e si rinfila il pigiama, con l'aria più innocente delmondo. E quando Ada si sveglia, lui è lì pronto con la cuccuma del caffè. Funziona fino alla mattina in cui Ada si sveglia prima del solito, e scopre la "fuga" del suo vecchio compagno.

Uomo d'ordine, rigido Ufficiale di Marina abituato a obbedire, preciso fino a sembrare maniaco, l'Ammiraglio si porta però dentro una vena di insospettabile e insopprimibile anarchia. "Uomo libero, sempre ti sarà caro il Mare", dice il verso di un poeta famoso. Forse lui non l'ha mai letto, ma lo ha fatto suo. Fin dai giorni lontani di Lussino, la sua isola.

Quando nella sua vita era entrata Sogliola, una barchetta che suo padre gli aveva costruito nella stiva della nave che comandava, nelle lunghe settimane di navigazione. Sogliola diventerà per anni la sua compagna, l'oggetto del suo amore e lo strumento per imparare a conoscere il vento e il mare. Quel giorno Agostino Straulino non aveva nemmeno sei anni.
"Arma e vai!", gli aveva detto suo zio Joe. E lui aveva armate e era andato. Scoprendo da solo la durezza della Bora d'inverno e l'ansia delle bonacce, il pericolo degli scogli invisibili e la forza subdola delle maree.
Aveva imparato a leggere il vento sull'acqua, ad annusare di notte una costa invisibile eppure vicina, a far "respirare" la barca, perchè fosse lieta di correre al suo meglio. Da solo, sempre da solo. Anche quando doveva comandare sugli altri.

L'Ammiraglio è morto il 14 dicembre 2004, due mesi dopo aver compiuto novant'anni.

Ne aveva passati 84 in mare.

"Per poter navigare bisogna amare il mare, e io spero di non perdere mai l'ansia di navigare libero", aveva detto tanti anni fa. Era il suo magnifico epitaffio. Se l'era scritto da solo, come piaceva a lui.



La carriera militare
Agostino Straulino entra nella Regia Accademia Navale di Livorno, come Allievo Ufficiale di complemento, nell'ottobre del 1934 ed un anno dopo gli fu conferito il grado di Guardiamarina. E' trasferito in servizio permanente effettivo nel mese di ottobre del 1940.A guerra iniziata, fu imbarcato sull'incrociatore "Garibaldi" per far parte successivamente dei mezzi d'assalto della X Flottiglia Mas, nei gruppi Gamma. Con essi, munito di autorespiratore ad ossigeno, partecipo' a missioni d'assalto ad unita' nemiche. Nel marzo del 1942, con il grado di Tenente di Vascello, gli venne affidato il comando della X Mas che dirigera' fino al mese di settembre. Nell'autunno del 1943, a La Spezia presso la Scuola Sommozzatori della X Mas, fu incaricato di individuare la nuova sede per la Scuola. Dopo la fine del conflitto bellico Straulino fu imbarcato sull'Amerigo Vespucci in qualita' di Ufficiale capo reparto, successivamente ancora nei mezzi d'assalto a Taranto e poi a La Spezia in un gruppo speciale impegnato nell'attivita' di sminamento dei porti, durante la quale, a seguito di un incidente rischio' di perdere la vista.

Nel periodo dal 1948 al 1960 domino' la scena sportiva nazionale ed internazionale; da gennaio 1961 fino a settembre comanda, con il grado di Capitano di Fregata, la nave scuola CorsaroII con la quale compie la traversata oceanica partecipando, prima volta per una barca italiana, alla "Transpacific Race" Los Angeles-Honolulu di 2220 miglia.
Nei periodi settembre1961-aprile1962, giugno1962-ottobre1964 e novembre1965-settembre1968 diresse MariVela, il prestigioso Ufficio Sport Vela della Marina Militare. Comando' l'Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare, per dodici mesi dal novembre 1964.
Nel gennaio del 1968 la promozione ad Ammiraglio, grado con il quale fu collocato in congedo assoluto per età nel mese di ottobre del 1987.
Nel 2002 il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, gli concesse l'onorificenza di
Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Onorificenze Militari

- 3 Croci al Merito di Guerra
- Nastrino della guerra 1940/43 con quattro stellette
- Distintivo per il personale dei Reparti d'Assalto della Marina Militare
- Croce d'Oro per "anzianita' di servizio" (25 anni)
- Medaglia d'Onore di "lunga navigazione" di secondo grado
- Medaglia di Bronzo al Valor Militare
- Medaglia d'Argento al Valor Militare




L'albo d'oro di Agostino Straulino

Olimpiadi
Agostino Straulino ha rappresentato l'Italia in cinque edizioni dei giochi olimpici

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1948 Torquay, Inghilterra
17 barche classe Star quinto posto
Legionario
(1663)
Straulino
Rode

1952 Harmaja, Finlandia
21 barche classe Star
medaglia d'oro
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1956 Melbourne, Australia
12 barche classe Star
medaglia d'argento
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rode

1960 Napoli, Italia
26 barche classe Star quarto posto
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rode

1964 Tokio, Giappone
classe 5.5 mt S.I. quarto posto
Grifone
(I-42)
Straulino



Campionato del mondo

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1939 Kiel, Germania
21 barche secondo posto
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1948 Cascais, Portogallo
24 barche secondo posto
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1952 Cascais, Portogallo
29 barche campione del mondo
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1953 Napoli, Italia
40 barche campione del mondo
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1954 Cascais, Portogallo
34 barche terzo posto
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1956 Napoli, Italia
59 barche campione del mondo
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rode

1965

Napoli, Italia
classe 5.5 mt S.I.
campione del mondo

Grifone
(I-42)

Straulino
Petronio
Minervini




Titolo di Campione d'Europa Classe Star

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1938 Kiel, Germania
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1949 Montecarlo, Principato di Monaco
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1950 Napoli, Italia
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1951 Napoli, Italia
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1952 Cascais, Portogallo
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1953 Napoli, Italia
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1954 Cascais, Portogallo
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1955 Livorno, Italia
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1956 Napoli, Italia
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1959 Fedala, Marocco
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rolandi



Titolo di Campione d'Italia


ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1938 Classe Star, Livorno
Polluce
(1540)
Straulino
De Manincor

1939 Classe 6 mt S.I.
Prove in diverse localita'
Vega III
Straulino
de Manincor
Rode
Visentini
Durand de la Penne

1946 Classe Star, Napoli
barche a
rotazione
Straulino
Prato

1948 Classe Star, Napoli
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1949 Classe Star, Taranto
Polluce
(1540)
Straulino
Rode

1950 Classe Star, Napoli
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1951 Classe Star, Napoli
Merope
(2958)
Straulino
Rode

1952 Classe Star, Venezia
Polluce II
(3142)
Straulino
Niccolini

1953 Classe Star, Taranto
Polluce II
(3142)
Straulino
Rode

1954 Classe Star, Riva del Garda
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1955 Classe Star, Livorno
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1956 Classe Star, Bari
Merope II
(3316)
Straulino
Rode

1959 Classe Star, Trieste
MeropeIII
(3810)
Straulino
Lapanje



Titolo di Campione di Germania Classe Star

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1954 Kiel
Merope II
(3316)
Straulino
Lapanje

1955 Kiel
Merope II
(3316)
Straulino
Lapanje

1957 Kiel
MeropeIII
(3810)
Straulino
Lapanje



Titolo di Campione di Francia Classe Star

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1959 Marsiglia
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rolandi



Kieler Woche -Settimana velica di Kiel- Classe Star

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1954 Kiel, Germania
Merope II
(3316)
Straulino
Lapanje

1955 Kiel, Germania
Merope II
(3316)
Straulino
Lapanje

1956 Kiel, Germania
Merope II
(3316)
Straulino

1957 Kiel, Germania
MeropeIII
(3810)
Straulino
Lapanje

1959 Kiel, Germania
MeropeIII
(3810)
Straulino
Rolandi

1960 Kiel, Germania
Merope
(2958)
Straulino
Rolandi



Classi I.O.R

ANNO LUOGO
BARCA
EQUIPAGGIO

1973 Porto Cervo , Italia
vincitore ONE TON CUP
classe III I.O.R.
Ydra
(I-5583)
Straulino
armatore
Marina Spaccarelli Bulgari

1973 Sanremo-Giraglia-Tolone
vincitore REGATA DELLA GIRAGLIA
classe III I.O.R.
Ydra
(I-5583)
Straulino
armatore
Marina Spaccarelli Bulgari

Buon Vento!
Cpt. Scammello

giovedì 11 settembre 2008

Sicilia 31 luglio - 4 agosto 2008 "Un trasferimento sul PALUCH 2"

Questa non è una crociera, ma un trasferimento che Nostromo Nikke mi ha proposto di fare insieme a lui a bordo del PALUCH 2, un Comet 42 della Alto Tirreno Vela.

Il comando stavolta non era il mio, io facevo parte dell'equipaggio.

La mia opera era agli ordini di Cpt. Sandrini. Equipaggio 6 persone: Cpt. Sandrini, Cpt. Scammello, Com. Di Rado, Com. Elisa, Nostromo Nikke, Chiara (insegnante di derive a Caprera - insieme a Cpt. Sandrini che è insegnate su cabinati).

Si parte in treno da Pisa alla volta di Nettuno dove in porto ci attendeva il PALUCH 2.

Arriviamo al marina di Nettuno poco dopo mezzanotte, sistemiamo i sacchi a bordo, doccia gelata con la manichetta del pontile (in fondo Dura è la vita del Marinajo) e verso le 01.00 salpiamo facendo rotta diretta verso Ustica (170 NM).

La navigazione è lunga e ininterrotta, i turni notturni di guardia al timone sono stressanti e sono 3 da 2 ore ciascuno che coinvolgono 2 membri dell'equipaggio per volta. Mi accorgo subito che il nostro Cpt. è un grande Cpt., lui fa subito il primo turno! Nei giorni avvenire mi accorgo che abbiamo in comune una visione della vita "sul" mare piuttosto simile. Cpt. Sandrini è un grande Cpt!

Cpt. Sandrini


Dopo la notte, mi tocca nache l'ultijma guardia, ovvero quella dela mattina, e appena salgo in coperta vedo Nostromo Nikke fresco come una rosa a polemizzare come al suo solito su questo e quello...

Il sole si alza dal mare, e intorno solo mare...

Nostromo Nikke polemizza anche con la chiesuola della bussola...

Cpt. Scammello appena sveglio e di nuovo di turno...


L'intera giornata passa poi con un brezza di 7-10 Kn dove il PALUCH 2 fila liscio di gran lasco sotto lo spi leggero da 135 mq ad una velocità media di 5.5 Kn.

Il PALUCH 2 sotto spi

La (unica) doccia della sera di Com. Di Rado e Nostromo Nikke

Cpt. Scammello all'"ascigatura" dopo la doccia...


Attorno a noi solo mare, la terra più vicina è dalle 60 alle 80 NM di distanza, delfini, tartarughe, balenottere si presentano a farci un pò di compagnia e rallegrarci la navigazione.

Verso sera ammainiamo lo spi e ci continuiamo verso unn'altra notte di navigazioni e turni di guardia al timone, la giornata fa accomunare l'equipaggio e Cpt. Sandrini è il mio Cpt!

Con le prime luci dell'alba compare il profilo dellì'isola di Ustica e verso le 07.00 arriviamo nei pressi dell'isola per entrare poi in porto verso le 08.30.

Ci dicono che il porto ha solo 7 posti al transito ma che i moli per l'attacco dei traghetti vanno bene per ormeggiare, basta che no ci facciamo trovare lì alle 11.00 o alle 17.00 che appunto arrivano i traghetti e vogliono atterrare.... chi c'è, c'è!

Scendiamo a terra per fare colazione e provare se le tanto osannate granite siciliane sono all'altezza della loro fama.... MINCHIA!!! Sono ottime!

Arriviamo a Ustica

Entriamo in porto


Il PALUCH 2 ormeggiato in banchina

Pescatori di Ustica lavorano il tonno

Il porto dall'alto

Il centro del paese


Espressione dopo aver assaggiato la granita... MINCHIA!!!


Durante il giorno facciamo il periplo dell'isola mettendoci alla fonda alle boe di ormeggio lungo i fondali incontaminati dell'isola.






La sera andiamo a cena al ristorante "Il Faraglione" sul porto e verso la mezzanotte lasciamo l'ormeggio i banchina per fare rotta alla volta di San Vito lo Capo, con arrivo previsto nel primo mattino.

Vista del porto di Ustica dal nostro tavolo al ristorante

L'alba dirada le foschie della notte e spuntano le coste della Sicilia


Alle 08.00 siamo alla fonda di fronte alla spiaggia di San Vito lo Capo, nel pomeriggio visitiamo la costa e alla sera cena a San Vito a base di spaghetti allo scoglio quelli veri (ricci e padelle) e una zuppa di pesce che nemmeno Polifemo sarebbe riuscito a finire...

In rada a San Vito lo Capo


Il faro di San Vito lo Capo

Navigando lungo costa



In porto a San Vito lo Capo

Il PALUCH 2 in banchina a San Vito lo Capo

Panorama dalla banchina

Cpt. Scammello alla fine dell'avventura cotto dal sole

Per le vie di San Vito

La temibile Zuppa di Pesce...

Cpt. Scammello per le vie di San Vito (esibizionista come al solito)


Alla fine si pernotta sul PALUCH 2, alle prime luci dell'alba il nostro taxi ci aspettava in porto a San Vito per portarci all'areoporto di Trapani dove un subdolo areomobile ci avrebbe riportato a Pisa pieni di tristezza per la fine dell'avventura, ma contenti di averla fatta.

In attesa di "imbarco" sul mezzo infernale all'areoporto di Trapani


In fondo le cose straordinarie sono tali perchè finiscono troppo presto ma ti lasciano con il desiderio e il grande senso di attesa per l'avventura succesiva...

Un nuovo Cpt., dei nuovi amici, e le amicizie di sempre, sempre più solide.

Dura è la vita del Marinajo!!!

EQUIPAGGIO:

Cpt. Sandrini


Cpt. Scammello


Com. Di Rado


Com. Elisa


Nostromo Nikke


Chiara


E ricordiamoci sempre che il giorno che stiamo vivendo è il giorno più bello, e accada quel che accada...

...il sole domani sorgerà...

...per poi sparire aspettando domani.


Buon Vento!
Cpt. Scammello