Dalla Gazzetta dello Sport del 29 luglio 1952, ecco la cronaca scritta da Bruno Ziravello (il decano dei giornalisti italiani di vela, recentemente scomparso), allora inviato ad Helsinki.
"... Sin dalla partenza l'americano aveva cercato di porsi in scia degli italiani. Il nostro equipaggio cercava di bordeggiare solo; evidentemente i nostri cercavano di studiare un piano per far fare all'americano una partenza arretrata. Infatti i due italiani si staccavano dalla linea di partenza tanto che l'americano, spaventato dal poco tempo che mancava al via, ritornava verso la boa.
Straulino e Rode, calcolando il tempo alla frazione di secondo, proseguivano per girare poco dopo e arrivare sulla boa come fulmine al vento di tutti mentre l'americano "sventato" dalle altre vele era costretto a girare, unico, con le mura a sinistra... Straulino a meta' lato e' al secondo posto e alla prima boa e' staccato dal canadese che e' primo, di oltre un minuto. L'americano passa dal 20' al 15' e ben sapendo che nei lati di vento largo il suo scafo e' molto piu' veloce del "Merope", la posizione del nostro equipaggio non e' delle piu' tranquille... Sulla boa di lasco, l'americano e' sempre 15', ma una virata larga e compiacente del cubano lo fa passare all'8'.
Alla boa di bolina il canadese ha oltre un minuto di vantaggio sul nostro scafo... Visto che il canadese insiste nel bordo verso terra, gli italiani virano anche per controllare l'americano che nel frattempo bordeggiava da solo verso il largo... Gli italiani controllano gli americani e si dirigono al largo: Straulino ormai ha visto partita vinta, all'incrocio delle due barche gli italiani sono in testa di oltre 500 metri mentre l'americano e' sempre in ottava posizione. Nel secondo giro non cambia nulla... Sulla boa di arrivo un centinaio di imbarcazioni e la nostra nave "Proteo" attendono i vittoriosi... "
(ndr) La pagina include anche un altro Eroe, Edoardo Mangiarotti, grande spadista e Uomo d'Onore, ma che tratteremo in un apposito post in futuro.
Oggi intendo celebrare uno dei più grandi Uomini di Mare di tutti i tempi riportando alcune pubblicazioni biografiche dell'Ammiraglio. Si rimanda anche al sito www.straulino.it
(Testo riportato dall'articolo pubblicato su Blumag n.2/2008 a firma di Giuliano Gallo)
[...] Ma soprattutto la vela italiana, la marineria italiana, non hanno mai più trovato un uomo come Agostino Straulino. Uno nato per correre sul mare, nato per vincere.
Un prodigioso impasto di tenacia e sensibilità, di durezza e passione. Uno che quando nel '65 gli viene affidato il comando dell'Amerigo Vespucci, fa compiere alla nave alcune delle più memorabili imprese che si ricordino: l'uscita a vela dal porto di Taranto, il passaggio sotto i ponti di Kiel dopo aver smontato gran parte degli alberi, tanto per citarne un paio.
Ma a prezzo di una vera falcidie nei ranghi dell'equipaggio di allievi: "Si andava sempre a vela anche quando non c'era vento" sintetizza ironico Bruto Garampi, allora secondo del Vespucci. Vuol dire per l'equipaggio salire a riva di giorno e di notte, ammainare e issare le vele come se si fosse su una deriva.
E quando un gruppo di allievi si presenta dal comandante per lamentarsi della durezza della vita di bordo, lui li ascolta in silenzio.
Poi dice: "E' vero, siete un pò deboli, avete bisogno di rinforzare imuscoli... allora facciamo così: quando c'è bonaccia mettiamo in mare le lance, e voi trainate la nave a remi..."
Alla fine della crociera una trentina di poveri cristi decideranno di mollare la divisa. Se questa era la Marina, meglio un posto in banca.
Il problema è che Agostino Straulino applica lastessa durezza prima di tutti a se stesso. "Quando si è in condizioni di particolare difficoltà il marinaio deve pensare a cavarsela da solo", è il suo credo.
Lo ricordano bene i giovani ufficiali destinati al primo imbarco sul CORSARO II, splendido yawl che la Marina spedisce, al comando di Straulino, fino a Honolulu.
Due oceani, otto mesi per mare su una barca tutta da collaudare.
Burrasche, rotture, poca acqua, sempre in coperta a cambiare vele. Con beffa finale: a San Diego, in California, prima di abbandonare la barca il Comandante ordina che venga smontata tutta, fino all'ultimo bullone: Giancarlo Basile, l'ufficiale incaricato di riportarla in Italia, si trova davanti lo scafo nudo.
"Ci abbiamo messo un mese per rimontarla...", ricorda oggi. "Ma alla fine la conoscevamo come se l'avessimo costruita noi".
Chi ha navigato con lui, anche una sola volta, anche per poche ore, conserva il ricordo come una reliquia. E dopo anni regala a chiunque voglia sentirlo un aneddoto su "com'era" il Comandante.
Le sue astuzie di vecchio regatante, ad esempio: come quella volta in Sardegna, quando la barca di Straulino viaggiava a pochi metri da una timonata da un tedesco, senza riuscire a superarla. "Ecco - aveva sussurrato l'Ammiraglio a suoi uomini - Vedete che il timoniere sta mangiando un panino? Ai suoi piedi, in pozzetto, ha messo una lattina di birra. Fra poco si chinerà per prenderla e farsi una bevuta, perchè il panino gli ha messo sete. Bene sarà in quel momento che noi vireremo e lo passeremo..." E naturalmente era andata proprio così. Perchè per lui la vita è sempre una gara, e le gare bisogna vincerle. In mare soprattutto ma non solo.
[...]
Difficile dire se per l'Ammiraglio sia stato più importante andar per mare o andarci per vincere. Lui la spiega così: "E' sul mare che acquisto tutta la mia sicurezza, è sul mare che comincio veramente a esistere. Mi sarebbe piaciuto fare il navigatore, scoprire rotte sconosciute. Avrei voluto essere Ulisse, o Amundsen, o uno di quei Capitani coraggiosi che si avventuravano al Nord su scafi che oggi non sarebbero adatti nemmeno per un traghetto. Ma sono nato in questo secolo, ormai il mare è un libro aperto, non ci sono più rotte da seguire. E allora pur di stare sul mare, decisi di gareggiare a vela".
Pur di stare sul mare. E non importa quale mare sia: quello incontaminato delle "sue" isole dalmate, dove ha imparato da bambino a navigare, o quello malinconico e senza vita della costa laziale, dove terrà il Kerkyra III, la sua vecchia Alpa, negli ultimi anni.
Alla foce del Tevere, lungo quelle acque fangose dovela corrente trascina rami d'albero e cani morti, Agostino Straulino ha continuato a cercare fino che ha potuto la sua passione. Ha quasi ottant'anni, ma è convinto che la sua barca abbia ancora bisogno delle sue cure. O forse è lui che ha bisogno di accarezzarla un pò.
Così scivola piano dal letto alle cinque di mattina, quando ancora è buio pesto. Ada, sua moglie, dorme inconsapevole. esce di casa sale in macchina e corre a Fiumara.
Traffica un pò sulla barca, riordina quello che è già perfettamente in ordine. poi risale in macchina, torna in macchina e si rinfila il pigiama, con l'aria più innocente delmondo. E quando Ada si sveglia, lui è lì pronto con la cuccuma del caffè. Funziona fino alla mattina in cui Ada si sveglia prima del solito, e scopre la "fuga" del suo vecchio compagno.
Uomo d'ordine, rigido Ufficiale di Marina abituato a obbedire, preciso fino a sembrare maniaco, l'Ammiraglio si porta però dentro una vena di insospettabile e insopprimibile anarchia. "Uomo libero, sempre ti sarà caro il Mare", dice il verso di un poeta famoso. Forse lui non l'ha mai letto, ma lo ha fatto suo. Fin dai giorni lontani di Lussino, la sua isola.
Quando nella sua vita era entrata Sogliola, una barchetta che suo padre gli aveva costruito nella stiva della nave che comandava, nelle lunghe settimane di navigazione. Sogliola diventerà per anni la sua compagna, l'oggetto del suo amore e lo strumento per imparare a conoscere il vento e il mare. Quel giorno Agostino Straulino non aveva nemmeno sei anni.
"Arma e vai!", gli aveva detto suo zio Joe. E lui aveva armate e era andato. Scoprendo da solo la durezza della Bora d'inverno e l'ansia delle bonacce, il pericolo degli scogli invisibili e la forza subdola delle maree.
Aveva imparato a leggere il vento sull'acqua, ad annusare di notte una costa invisibile eppure vicina, a far "respirare" la barca, perchè fosse lieta di correre al suo meglio. Da solo, sempre da solo. Anche quando doveva comandare sugli altri.
L'Ammiraglio è morto il 14 dicembre 2004, due mesi dopo aver compiuto novant'anni.
Ne aveva passati 84 in mare.
"Per poter navigare bisogna amare il mare, e io spero di non perdere mai l'ansia di navigare libero", aveva detto tanti anni fa. Era il suo magnifico epitaffio. Se l'era scritto da solo, come piaceva a lui.
La carriera militare
Agostino Straulino entra nella Regia Accademia Navale di Livorno, come Allievo Ufficiale di complemento, nell'ottobre del 1934 ed un anno dopo gli fu conferito il grado di Guardiamarina. E' trasferito in servizio permanente effettivo nel mese di ottobre del 1940.A guerra iniziata, fu imbarcato sull'incrociatore "Garibaldi" per far parte successivamente dei mezzi d'assalto della X Flottiglia Mas, nei gruppi Gamma. Con essi, munito di autorespiratore ad ossigeno, partecipo' a missioni d'assalto ad unita' nemiche. Nel marzo del 1942, con il grado di Tenente di Vascello, gli venne affidato il comando della X Mas che dirigera' fino al mese di settembre. Nell'autunno del 1943, a La Spezia presso la Scuola Sommozzatori della X Mas, fu incaricato di individuare la nuova sede per la Scuola. Dopo la fine del conflitto bellico Straulino fu imbarcato sull'Amerigo Vespucci in qualita' di Ufficiale capo reparto, successivamente ancora nei mezzi d'assalto a Taranto e poi a La Spezia in un gruppo speciale impegnato nell'attivita' di sminamento dei porti, durante la quale, a seguito di un incidente rischio' di perdere la vista.
Nel periodo dal 1948 al 1960 domino' la scena sportiva nazionale ed internazionale; da gennaio 1961 fino a settembre comanda, con il grado di Capitano di Fregata, la nave scuola CorsaroII con la quale compie la traversata oceanica partecipando, prima volta per una barca italiana, alla "Transpacific Race" Los Angeles-Honolulu di 2220 miglia.
Nei periodi settembre1961-aprile1962, giugno1962-ottobre1964 e novembre1965-settembre1968 diresse MariVela, il prestigioso Ufficio Sport Vela della Marina Militare. Comando' l'Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare, per dodici mesi dal novembre 1964.
Nel gennaio del 1968 la promozione ad Ammiraglio, grado con il quale fu collocato in congedo assoluto per età nel mese di ottobre del 1987.
Nel 2002 il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, gli concesse l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Onorificenze Militari
- Nastrino della guerra 1940/43 con quattro stellette
- Distintivo per il personale dei Reparti d'Assalto della Marina Militare
- Croce d'Oro per "anzianita' di servizio" (25 anni)
- Medaglia d'Onore di "lunga navigazione" di secondo grado
- Medaglia di Bronzo al Valor Militare
- Medaglia d'Argento al Valor Militare
L'albo d'oro di Agostino Straulino | ||||
Olimpiadi Agostino Straulino ha rappresentato l'Italia in cinque edizioni dei giochi olimpici | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1948 | Torquay, Inghilterra 17 barche classe Star quinto posto | Legionario (1663) | Straulino Rode | |
1952 | Harmaja, Finlandia 21 barche classe Star medaglia d'oro | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1956 | Melbourne, Australia 12 barche classe Star medaglia d'argento | MeropeIII (3810) | Straulino Rode | |
1960 | Napoli, Italia 26 barche classe Star quarto posto | MeropeIII (3810) | Straulino Rode | |
1964 | Tokio, Giappone classe 5.5 mt S.I. quarto posto | Grifone (I-42) | Straulino | |
Campionato del mondo | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1939 | Kiel, Germania 21 barche secondo posto | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1948 | Cascais, Portogallo 24 barche secondo posto | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1952 | Cascais, Portogallo 29 barche campione del mondo | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1953 | Napoli, Italia 40 barche campione del mondo | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1954 | Cascais, Portogallo 34 barche terzo posto | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1956 | Napoli, Italia 59 barche campione del mondo | MeropeIII (3810) | Straulino Rode | |
1965 | Napoli, Italia | Grifone (I-42) | Straulino | |
Titolo di Campione d'Europa Classe Star | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1938 | Kiel, Germania | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1949 | Montecarlo, Principato di Monaco | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1950 | Napoli, Italia | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1951 | Napoli, Italia | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1952 | Cascais, Portogallo | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1953 | Napoli, Italia | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1954 | Cascais, Portogallo | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1955 | Livorno, Italia | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1956 | Napoli, Italia | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1959 | Fedala, Marocco | MeropeIII (3810) | Straulino Rolandi | |
Titolo di Campione d'Italia | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1938 | Classe Star, Livorno | Polluce (1540) | Straulino De Manincor | |
1939 | Classe 6 mt S.I. Prove in diverse localita' | Vega III | Straulino de Manincor Rode Visentini Durand de la Penne | |
1946 | Classe Star, Napoli | barche a rotazione | Straulino Prato | |
1948 | Classe Star, Napoli | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1949 | Classe Star, Taranto | Polluce (1540) | Straulino Rode | |
1950 | Classe Star, Napoli | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1951 | Classe Star, Napoli | Merope (2958) | Straulino Rode | |
1952 | Classe Star, Venezia | Polluce II (3142) | Straulino Niccolini | |
1953 | Classe Star, Taranto | Polluce II (3142) | Straulino Rode | |
1954 | Classe Star, Riva del Garda | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1955 | Classe Star, Livorno | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1956 | Classe Star, Bari | Merope II (3316) | Straulino Rode | |
1959 | Classe Star, Trieste | MeropeIII (3810) | Straulino Lapanje | |
Titolo di Campione di Germania Classe Star | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1954 | Kiel | Merope II (3316) | Straulino Lapanje | |
1955 | Kiel | Merope II (3316) | Straulino Lapanje | |
1957 | Kiel | MeropeIII (3810) | Straulino Lapanje | |
Titolo di Campione di Francia Classe Star | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1959 | Marsiglia | MeropeIII (3810) | Straulino Rolandi | |
Kieler Woche -Settimana velica di Kiel- Classe Star | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1954 | Kiel, Germania | Merope II (3316) | Straulino Lapanje | |
1955 | Kiel, Germania | Merope II (3316) | Straulino Lapanje | |
1956 | Kiel, Germania | Merope II (3316) | Straulino | |
1957 | Kiel, Germania | MeropeIII (3810) | Straulino Lapanje | |
1959 | Kiel, Germania | MeropeIII (3810) | Straulino Rolandi | |
1960 | Kiel, Germania | Merope (2958) | Straulino Rolandi | |
Classi I.O.R | ||||
ANNO | LUOGO | BARCA | EQUIPAGGIO | |
1973 | Porto Cervo , Italia vincitore ONE TON CUP classe III I.O.R. | Ydra (I-5583) | Straulino armatore Marina Spaccarelli Bulgari | |
1973 | Sanremo-Giraglia-Tolone vincitore REGATA DELLA GIRAGLIA classe III I.O.R. | Ydra (I-5583) | Straulino armatore Marina Spaccarelli Bulgari |
Buon Vento!
Cpt. Scammello
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